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Intelligent Automation: cos’è e come rivoluziona i processi aziendali

Le aziende che crescono sono quelle che riescono ad abbattere gli sprechi e le inefficienze. Non solo: sono quelle puntano sul digitale per snellire i processi, azzerare gli errori e fornire un’esperienza appagante ai clienti e ai loro collaboratori.
L’intelligent automation rappresenta lo stato dell’arte di un percorso di automazione dei processi su cui le aziende investono da tempo per potenziare la propria efficienza e competitività.

Cosa si intende per intelligent automation

L’espressione intelligent automation, o intelligent process automation (IPA) si riferisce all’impiego di tecniche avanzate, afferenti all’ecosistema dell’intelligenza artificiale, per l’automazione dei processi aziendali.

L’aggettivo intelligente è l’elemento di differenziazione. Queste soluzioni, infatti, non si limitano ad automatizzare operazioni ripetitive, routinarie e basate su regole predefinite (rule-based), ma possono contare su una certa capacità decisionale solitamente associata alle capacità umane. Ciò nonostante, l’intelligent automation non punta alla sostituzione dagli operatori bensì al loro potenziamento, all’abbattimento degli errori e all’accelerazione di task lavorativi anche complessi.

Perché automatizzare i processi aziendali

L’automazione dei processi è uno degli obiettivi del percorso di digitalizzazione su cui le aziende investono da decenni. Automatizzare i processi aziendali offre diversi vantaggi, tra cui:

Efficienza

Ridurre i tempi di esecuzione dei processi libera tempo e risorse per attività a maggior valore aggiunto. Connesso al tema dell’efficienza è quello della riduzione dei costi.

Riduzione degli errori

L’automazione riduce (o azzera) gli errori, migliorando la precisione dei risultati.

Scalabilità

Un’attività automatizzata è molto meno sensibile alle variazioni del carico di lavoro rispetto a una gestita dalle persone.

Agilità

L’automazione consente alle aziende di adattarsi rapidamente alle mutevoli condizioni di mercato e ai cambiamenti normativi.

Tracciabilità

Tutti gli step eseguiti dal robot possono essere tracciati e storicizzati, in modo tale che audit e monitoring possano essere svolti rapidamente ed efficacemente.

Employee engagement

Sollevare i collaboratori da attività rule-based ed a basso valore aggiunto giova al loro benessere, da cui più produttività ed engagement.

Da automation a intelligent automation

Come detto, il concetto di automazione dei processi non è di sicuro una novità, e l’intelligent automation non è altro che l’esito di un percorso pluridecennale.

1990

Negli anni ’90 iniziarono ad essere utilizzate semplici macro o script per automatizzare specifiche attività. Nacquero poi i primi software di workflow automation, e verso la fine del decennio vennero introdotti tool di rappresentazione grafica dei processi, che furono essenziali per ottenere alti livelli di controllo.

2000

Nei primi anni 2000 iniziò a diffondersi la Robotic Process Automation (RPA), una tecnica che automatizza compiti ripetitivi attraverso l’uso di bot che replicano le azioni umane sui sistemi informatici. RPA è alla base dell’attuale Intelligent Automation (IPA).

2010

Negli stessi anni iniziò a farsi strada il concetto di Process Mining, trovando poi applicazioni concrete a partire dal 2010. Il Process Mining è una tecnica di analisi dei dati finalizzata a visualizzare, monitorare e ottimizzare i processi aziendali in tempo reale.

2015

Nel 2015 si inizia a parlare di Intelligent Process Automation (IPA) o di Cognitive RPA. L’obiettivo è indirizzare le tecniche di intelligenza artificiale (machine learning, NLP, computer vision…) all’automazione dei processi, andando ben oltre le potenzialità di RPA.

2019

Gartner conia il termine hyperautomation definendolo come “un approccio business-driven adottato dalle organizzazioni per identificare, analizzare e automatizzare rapidamente il maggior numero possibile di processi aziendali e IT”. Gli analisti definiscono l’iperautomazione come l’impiego sinergico e orchestrato di più tecnologie e piattaforme: AI, machine learning, RPA, BPM (Business Process Management), piattaforme low-code/no-code e piattaforme di integrazione iPaaS.

2022

Grazie a ChatGPT si diffonde su larga scala il concetto di AI generativa, che entra di diritto nel toolbox dell’Intelligent Automation.

Benefici dell’Intelligent Automation per le aziende

In un capitolo precedente abbiamo riportato i principali benefici dell’automazione dei processi, che valgono ovviamente anche per le soluzioni di intelligent automation. Qui aggiungiamo alcuni elementi che derivano proprio dall’impiego di tecniche di AI.

Più attività automatizzabili

Rispetto ad RPA, l’impiego di AI estende il perimetro delle attività automatizzabili. Per esempio, grazie a IPA l’automazione può riguardare anche task e processi che fanno uso di dati non strutturati come immagini, video e testo.

Potenziamento degli operatori e più produttività

Si è già riportato che IPA non intende sostituire ma potenziare gli operatori, fornendo loro un supporto nella gestione e nell’esecuzione di task complessi. Inoltre, i sistemi basati sul machine learning migliorano la loro accuratezza nel corso del tempo.

Aumento della qualità del processo

L’intelligent process automation migliora la qualità del processo poiché si basa sull’analisi dei dati in tempo reale, che gli permette di identificare anomalie e prendere decisioni ottimali, direttamente o tramite supporto all’operatore.

Customer experience straordinaria

Basandosi su tecniche avanzate come quelle di NLP o di AI generativa, l’intelligent automation può migliorare diverse attività di relazione con il cliente (si pensi a un assistente virtuale nel post-vendita), con l’esito di una customer experience eccellente da un lato, e di più efficienza dall’altro.

Use case ed esempi concreti di intelligent automation

Una delle caratteristiche peculiari di intelligent automation è la sua trasversalità. L’automazione potenziata con tecniche di AI può infatti trovare applicazione in tutti i settori industriali e in qualsiasi divisione aziendale, giustificando l’estremo interesse da parte delle imprese e gli investimenti continuamente in crescita.

Tre industry: IPA nel manufacturing, finance e sanità

Nell’universo manifatturiero, gli operatori impiegano l’automazione intelligente in più contesti come il controllo qualità, la gestione delle scorte e le attività di manutenzione, rese predittive proprio dal machine learning. Una soluzione particolarmente innovativa potrebbe, per esempio, emettere un ordine a un fornitore quando i livelli delle scorte scendono al di sotto della previsione delle vendite.

Nell’ecosistema finanziario, soluzioni di automazione intelligente sono impiegate soprattutto nell’ambito della fraud detection dei pagamenti. Il sistema, mettendo in relazione molteplici informazioni e analizzando il comportamento del cliente, definisce la probabilità che la transazione sia fraudolenta, ed eventualmente la blocca. IPA può essere poi impiegata per automatizzare molteplici attività di back office, per rendere smart la relazione con il cliente e molto altro.

In ambito medico (healthcare), le applicazioni di intelligent automation possono supportare i medici nei processi diagnostici attraverso l’analisi di dati non strutturati come l’imaging radiologico (radiografie, TAC, RM…), le note vocali e i testi scritti. Inoltre, possono aiutare le strutture a gestire al meglio i pazienti e automatizzare molteplici attività amministrative, rese complesse dalla moltitudine di documenti coinvolti.

Tre divisioni aziendali: amministrazione, HR, marketing

L’Intelligent Automation trova molteplici casi d’uso in ambito amministrativo. Un esempio è la gestione delle fatture internazionali in ingresso: qui, i sistemi leggono le fatture (che spesso arrivano via email in molteplici formati diversi, anche non strutturati), acquisiscono i dati, li validano e li riportano automaticamente nell’ERP, accelerando tutte le procedure successive, compresi i pagamenti.

Le soluzioni di IPA aiutano i professionisti HR in molteplici task, tra cui quello di identificare i candidati più promettenti e persino condurre delle interviste preliminari attraverso assistenti virtuali. Questo consente al team HR di concentrarsi su attività ad alto valore aggiunto, come le relazioni con i dipendenti e lo sviluppo organizzativo, dedicandosi ai colloqui con i candidati dopo una preselezione automatizzata.

Nel marketing, un caso d’uso tipico è quello della marketing automation: i sistemi analizzano molteplici dati dei clienti e identificano i modelli comportamentali, consentendo una segmentazione più mirata e il conseguente invio di contenuti personalizzati.

Intelligent automation: come fare, step by step

Per progettare e implementare con successo una soluzione di Intelligent Automation, è consigliabile seguire un processo strutturato. Solo in questo modo, infatti, è possibile ottenere risultati apprezzabili e ridurre al minimo i rischi associati ai cambiamenti organizzativi e tecnologici.

Identificare i candidati all’automazione

Prima di procedere con lo sviluppo della soluzione, occorre individuare i processi che otterrebbero i benefici maggiori dall’automazione intelligente. Tipicamente, tali processi si distinguono per i volumi di esecuzione elevati e la presenza di attività ripetitive o basate su logiche predefinite. L’analisi del processo si può avvalere di tecniche ad hoc come il Process Mining.

Reingegnerizzare e ottimizzare il processo

Una volta identificati i processi, occorre valutarne le performance attraverso appositi indicatori e rilevare le eventuali sacche di inefficienza. Basandosi sull’analisi delle prestazioni, il processo viene poi ridisegnato in funzione degli obiettivi che l’azienda si è posta: semplificazione delle attività, riduzione dei passaggi non necessari, ridistribuzione delle responsabilità, implementazione di nuovi flussi di lavoro ecc.

Valutare l’impatto delle tecnologie innovative

Durante la reingegnerizzazione, si valuta l’introduzione di tecnologie innovative a supporto dell’automazione di processo, fattore che, com’è noto, trasforma l’automazione in intelligent automation. Questo include, ovviamente, l’utilizzo di tecniche di intelligenza artificiale per ottimizzare i flussi di lavoro.

Sviluppo e implementazione della soluzione

Questa fase include la progettazione e lo sviluppo del software, nonché l’integrazione con il parco applicativo attualmente in uso dall’azienda. È necessaria un’estensiva fase di testing per garantire che la soluzione produca i risultati desiderati.

Monitoraggio KPI e miglioramento continuo

Una volta in produzione, è consigliabile monitorare alcuni indicatori chiave del processo per quantificare l’efficacia e l’impatto dell’intervento. Questo può includere metriche come la riduzione dei tempi di riciclo, la diminuzione degli errori, il miglioramento della produttività e il risparmio dei costi. Sulla base di questi risultati, vanno apportati miglioramenti incrementali per massimizzare i benefici nel lungo periodo.

Intelligent automation: toolbox e tecnologie abilitanti

Come anticipato, l’Intelligent Automation si basa su un mix di tecnologie, strumenti e piattaforme. Il successo di un’iniziativa di automazione intelligente e i benefici che ne derivano in termini di produttività, efficienza e innovazione dipendono dalla capacità dell’azienda o del suo partner di orientare le potenzialità di questo toolbox tecnologico verso esigenze aziendali molto specifiche. Di seguito, alcuni componenti del toolbox.

Robotic Process Automation (RPA)

Si basa sullo sviluppo di bot che eseguono compiti ripetitivi come il data entry, la generazione di report e la gestione delle transazioni senza intervento umano.

Intelligenza Artificiale (AI)

È un mondo vastissimo, che comprende interi campi di ricerca come il Natural Language Processing e la Computer Vision, insieme a capacità avanzate di analisi dei dati abilitate da algoritmi di machine learning e reti neurali, nonché tutti i nuovi scenari aperti dall’AI generativa. L’universo dell’intelligenza artificiale è ovviamente core nel contesto della intelligent automation.

Process Mining

È una tecnica finalizzata all’analisi e alla visualizzazione dei processi aziendali esistenti, identificando i modelli, le deviazioni e le aree di miglioramento.

Business Process Management (BPM) tool

Sono piattaforme che fungono da supporto concreto per le varie fasi del BPM, dall’analisi e modellazione dei processi alla loro automazione, monitoraggio e continuo miglioramento.

Piattaforme Low code/No code

È un tema connesso a quello precedente. Le piattaforme low code/no code forniscono strumenti visivi per la creazione rapida di applicazioni software e riducono la necessità di scrivere codice tradizionale. Integrando già componenti di intelligenza artificiale, accelerano lo sviluppo e l’implementazione di soluzioni di Intelligent Automation.

Intelligent automation e hyperautomation, scenari presenti e futuri

Definendo l’hyperautomation un approccio sistematico all’automazione del maggior numero di processi di business, Gartner lo posiziona come uno dei principali trend del decennio nell’ambito della trasformazione digitale. Lo conferma il mercato, previsto in crescita a livello globale con un CAGR del 17% fino al 2032.

Ci si interroga sulle differenze tra intelligent process automation e iperautomazione, visto che i punti in comune sono diversi, non da ultimo il toolbox tecnologico di cui sopra. Stante un’inevitabile sovrapposizione, il termine iperautomazione indica un approccio che pervade l’intera azienda, ed è quindi la naturale conseguenza del percorso data-driven intrapreso da tempo. Nonostante l’obiettivo sia quello di automatizzare il più possibile, le imprese devono sempre tener conto dei limiti della tecnologia attuale e della necessità di un rapporto sinergico e complementare con l’operatore umano.

Intelligent automation, pur rispondendo ai medesimi interrogativi, si concentra invece più sul piano delle soluzioni, dei processi e delle tecnologie, fornendo risposte concrete a problemi esistenti.

L’automazione intelligente, infine, è un tema in continua evoluzione. Mentre RPA pervade l’intero tessuto economico, coinvolgendo anche il segmento delle PMI, iperautomazione è un approccio più diffuso in ambito enterprise, laddove si guarda con attenzione alle potenzialità dell’AI generativa, considerandola la next big thing del mondo dell’automazione.

Le premesse ci sono tutte ma non mancano le sfide, legate a caratteristiche peculiari dei modelli generativi (le cosiddette allucinazioni) e alla necessità di utilizzare fonti interne (knowledge base) per il training dei modelli, cosa non sempre possibile o agevole. Le potenzialità, però, restano intatte, così come la spinta a sviluppare soluzioni innovative.