Nel contesto competitivo del settore Life Science, l’efficienza operativa rappresenta un fattore cruciale per la sostenibilità e la crescita aziendale. Tuttavia, spesso l’operatività è rallentata da inefficienze dovute sia all’organizzazione del layout del laboratorio (ad esempio, il posizionamento degli strumenti di lavoro e delle postazioni), sia a causa di metodi analitici datati.
Queste problematiche possono rallentare significativamente i processi, aumentando i tempi di esecuzione e riducendo la produttività complessiva. Superare queste criticità richiede un approccio basato sui dati e su una profonda conoscenza dei processi esistenti , oltre che delle normative e degli standard specifici del settore. Inoltre, è fondamentale coinvolgere attivamente i ricercatori e i tecnici che operano all’interno del laboratorio per valorizzare la loro conoscenza del processo e delle attività da svolgere e garantire che i cambiamenti proposti siano ben recepiti da tutto il personale coinvolto.
Affrontare questo percorso può risultare una vera sfida per molte realtà del settore, soprattutto quando si interviene su stabilimenti complessi e di grandi dimensioni. Esempio virtuoso di come sia possibile implementare con successo trasformazioni in ottica Lean Lab è il progetto condotto da Key Partner Strategy che ha riguardato un plant italiano di una multinazionale del settore.
Life Science, un progetto di Lean Lab per espandere la capacità produttiva ed efficientare i processi
L’azienda ha intrapreso un ambizioso progetto di definizione di un nuovo layout per il laboratorio di controllo qualità presso uno dei suoi più grandi stabilimenti in Italia. Questo progetto di Lean Lab intendeva snellire sia il layout che i processi del laboratorio, con l’obiettivo finale di espandere la capacità produttiva del laboratorio senza incrementare lo spazio occupato.
Nello specifico, l’obiettivo principale del cliente era la riprogettazione dell’area dedicata al controllo qualità in ottica di espansione. L’azienda desiderava aumentare la capacità produttiva del proprio impianto senza incrementare gli spazi del laboratorio.
Inoltre, in un settore dove la qualità è fondamentale, l’azienda cercava una soluzione che permettesse di mantenere alti standard operativi e, contemporaneamente, di ottimizzare le risorse interne. Tutto senza fermare le operazioni all’interno del laboratorio.
Le criticità iniziali del progetto
L’azienda si trovava ad affrontare diverse criticità – alcune interne, altre legate alla particolarità del settore Life Science – che limitavano l’efficienza operativa del laboratorio.
Tra queste, vi erano:
- sovraffollamento delle aree. La mancanza di postazioni di lavoro adeguate costringeva gli operatori ad alternarsi per svolgere attività di data entry, causando inefficienze e ritardi
- organizzazione degli strumenti. La disposizione degli strumenti, come le bilance, non era ottimale, contribuendo a ulteriori rallentamenti
Altre criticità erano invece legate alla particolarità del contesto, ossia al tipo di farmaci prodotti all’interno dello stabilimento. Nello specifico, alcune analisi richiedevano tempi particolarmente lunghi, spesso superiori a una giornata, rallentando il processo complessivo.
Inoltre, la manipolazione di materiali pericolosi, unita agli alti standard che devono essere garantiti per alcuni farmaci, richiede alti livelli di qualità e sicurezza, complicando ulteriormente i processi.
Promuovere efficienza nel Life Science con un approccio data-driven e collaborativo
Per affrontare queste criticità, Key Partner Strategy ha adottato un approccio data-driven, partendo con un’analisi approfondita dei dati per comprendere le caratteristiche specifiche del contesto di laboratorio. Questo ha permesso di identificare le aree di inefficienza e di stabilire una baseline da cui partire per le successive fasi di miglioramento.
La seconda fase del progetto ha previsto un on-site assessment realizzato da due consulenti di Key Partner Strategy che, per alcune settimane, hanno osservato direttamente i processi all’interno del laboratorio. Grazie a colloqui con il personale, è stato possibile comprendere le problematiche reali e identificare le aree critiche su cui intervenire.
Key Partner Strategy ha quindi organizzato workshop collaborativi con i team leader, durante i quali sono state sviluppate soluzioni di layout del laboratorio. Utilizzando planimetrie e blocchetti per riprodurre su scala reale gli oggetti presenti nel laboratorio, sono state simulate diverse configurazioni.
I vantaggi ottenuti grazie all’approccio di Key Partner Strategy
Questo approccio collaborativo ha permesso di coinvolgere attivamente il personale nella progettazione delle soluzioni, garantendo una maggiore accettazione e un’implementazione più fluida.
Key Partner Strategy ha poi analizzato tecnicamente le soluzioni proposte, evidenziando e quantificando concretamente opportunità, svantaggi e costi associati. Sono state definite quattro soluzioni diverse di riorganizzazione del layout, che sono state poi presentate al top management del sito.
La soluzione scelta prevedeva una cantierizzazione del laboratorio in diversi momenti, segregando aree determinate e garantendo così la continuità operativa.
Il progetto ha portato a risultati significativi, sia in termini di efficienza operativa che di soddisfazione del personale. La soluzione di efficientamento suggerita ha consentito di eliminare il 5% delle attività non necessarie e di ottimizzare il 35% delle restanti, riducendo i tempi di esecuzione e migliorando la produttività complessiva.
Vantaggi dell’approccio di Key Partner Strategy per le realtà del Life Science
Il successo del progetto è stato garantito dall’approccio data-driven e dalla metodologia collaborativa adottata da Key Partner Strategy. La capacità di quantificare le inefficienze e i vantaggi conseguibili dagli interventi proposti ha permesso di ottenere risultati concreti e misurabili.
Inoltre, il coinvolgimento attivo del personale ha facilitato la gestione del cambiamento, assicurando una transizione fluida verso i nuovi processi e layout.
Questo progetto di Lean Lab rappresenta un esempio eccellente di come un approccio strutturato e basato sui dati possa portare a miglioramenti significativi nell’efficienza operativa. La collaborazione tra consulenti e personale operativo ha dimostrato che le migliori soluzioni spesso emergono dal basso, grazie alla conoscenza diretta e all’esperienza degli operatori coinvolti.